giovedì 13 aprile 2017

Procida: la situazione di Terra Murata

Procida: Terra Murata vista da Pizzaco
Sindaco l’isola ha oggi qalche possibilità di provvedere alla risoluzione di problemi urgenti?
Per i problemi strutturali dell’isola, per i progetti culturali, bisogna candidarsi ai fondi regionali ed europei che sono finalizzati esclusivamente a progetti ben definiti e non possono confluire nel risanamento.
Tra i problemi più urgenti c’è sicuramente quello del pericolo di crolli sulla collina di Terra Murata che sostiene Palazzo d’Avalos, l’Abbazia  di San Michele e tutto il nucleo abitativo, compreso l’ex Conservatorio delle Orfane.
Sì, è ormai risaputo che le continue erosioni marine stanno mettendo in pericolo l’intera collina di Terra Murata dove è concentrato un patrimonio storico e architettonico di inestimabile valore. Per cui abbiamo pensato che era importante agire chiedendo finanziamenti urgenti, in quanto il lavoro da effettuare è di grossa portata. Si tratta infatti di un intervento ingegneristico che richiede una progettazione adeguata di alto livello professionale con una oculata e necessaria consulenza geologica.
Ma il Comune di Procida non dispone questi fondi per tale progettazione.
Sì al momento è così, per cui abbiamo dovuto “aggirare l’ostacolo” ricorrendo al Fondo di Rotazione Regionale, messo a disposizione dei Comuni e degli Enti per pagare i progetti.
Ci può spiegare un po’ meglio la funzione di questo Fondo di Rotazione?
La Regione prima di assegnare fondi per un progetto di salvaguardia del territorio vuole che nei dettagli tale progetto espliciti le fasi di lavorazione e di ultimazione con i relativi pareri scientifici e tecnici. Un progetto dunque esecutivo a tutti gli effetti e non solo enunciato. Questi piani richiedono somme ingenti che spesso mancano ai Comuni. Perciò è la Regione, attingendo al suddetto Fondo di Rotazione, a finanziare il progetto. Dopo il primo “via libera” esecutivo, il Comune candida il proprio progetto al finanziamento dei lavori e delle relative spese per la progettazione. Ottenuto l’accredito, la Regione recupererà la parte del Fondo di Rotazione attribuita al Comune e la metterà a disposizione di altri Comuni. Da qui il nome “Fondo di Rotazione”.
Ma i finanziamenti non vengono dalla Regione?
No, per questi obiettivi di grossa portata e di salvaguardia ambientale sono previsti finanziamenti europei per attribuire i quali si prendono in considerazione solo i progetti realmente esecutivi.
Voi avere candidato quindi il progetto della salvaguardia della Collina di Terra Murata al Fondo di Rotazione?
Sono state presentate 1900 richieste. La Regione ha steso una graduatoria relativa all’urgenza delle richieste. La nostra si è collocata al 380.mo posto. Fino ad oggi ne hanno finanziate 210, speriamo che nel prossimo finanziamento potremo rientrare anche noi.
L’Assessore alla Regione sostiene il nostro progetto?
È stato sull’isola, si è reso contro dell’urgenza e ci ha assicurato che accederemo a questo Fondo di Rotazione. Bisognerà rinforzare tutta la collina da Palazzo d’Avalos all’Abbazia con una grande piattaforma marina sulla quale poi saranno collocate le infrastrutture di rinforzo. E la piattaforma, una volta completata l’opera, costituirà anche una passeggiata pedonale.
Nell’opinione pubblica si dice spesso che l’Abbazia è Comunale e che il Comune ha il dovere di provvedere al suo recupero.
La Chiesa non è di proprietà del Comune, appartiene alla Agenzia del Demanio. E quando si parla di Agenzia del Demanio non bisogna confonderla con il Demanio naturale costituito da pezzi di territorio, coste e porti, alcuni gestiti dal Comune e altri dalla Regione. Noi per esempio gestiamo le spiagge, mentre i porti sono gestiti dalla Regione.
Qual’è allora la differenza fra il Demanio naturale e l’Agenzia del Demanio a cui appartiene la chiesa di San Michele?
L’Agenzia del Demanio è un’agenzia statale autonoma, entrata in funzione dopo il 1999 e si occupa del Demanio accidentale. È lei che dovrebbe provvedere all’Abbazia.
Quindi non spetta a voi provvedere al restauro dell’Abbazia?
Non spetta a noi, ma poiché essa è parte viva della nostra tradizione, noi ci siamo fatti carico di richiedere tramite l’ANCIM (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) un fondo  per restaurare la chiesa e per creare una piscina comunale.
E per il restauro del Palazzo D’Avalos?
Anche per il Palazzo d’Avalos, che è diventato di proprietà comunale sotto condizione, abbiamo fatto richiesta al Fondo di Rotazione Regionale, ma poiché esso non è stato ritenuto un progetto urgente si è classificato al 1800mo posto. Pertanto dobbiamo provvedere autonomamente se vogliamo far avanzare il progetto approvato dal Ministero e preparato dall’architetto Rosalba Iodice.
Ci sono novità a riguardo?
Dal punto di vista di finanziamenti pubblici o privati non ci sono ancora novità. L’unica notizia importante – che presto diventerà pubblica – è il piano particolareggiato che l’architetto Iodice sta preparando, ossia un piano urbanistico che definirà nei dettagli la destinazione d’uso di tutto il complesso carcerario, punto per punto, in corrispondenza del piano generale di valorizzazione. In tal modo si potrà effettuare una lottizzazione negli investimenti e questo speriamo ne possa portare alcuni finalizzati non all’intero complesso ma solo ad una parte di esso. Le visite guidate che ormai sono cominciate, come pure le convenzioni con i Tour Operator avranno anche la funzione non secondaria di tenere sempre accesi i riflettori su questo monumento di notevole importanza storica e architettonica.
da Vivere Procida

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